Storia ermafrodito

La famosa scultura dell’Ermafrodito dormiente, copia romana del II secolo d.C. da un originale di Policle.
L’opera, rinvenuta nel 1609 durante gli scavi per la costruzione della chiesa di Santa Maria della Vittoria, fu restaurata nel 1620 da Gian Lorenzo Bernini (che allora aveva 22 anni) , che trasformò il naturale appoggio marmoreo in un morbido materasso sul quale la figura era mollemente adagiata. L’artista aggiunse anche un cuscino sotto il capo del giovane ermafrodita e il piede sinistro che, mancante, lo collocherà, molto sapientemente, in seducente posa sollevata.
L’illusione ottica è talmente realistica che sembra un vero materasso trapuntato. Un marmo “vivo” da poter toccare con la reale sensazione di sentirlo morbido e soffice sotto la mano.
La scultura fu in seguito venduta nel 1807 a Napoleone Bonaparte, assieme a molti altri pezzi della stessa collezione (ben 695 ), dal principe Camillo Filippo Ludovico Borghese che aveva sposato Paolina Bonaparte, e pertanto venne trasferita al Louvre dove si trova attualmente.
Dopo la vendita l’Ermafrodito fu sostituito con un esemplare simile in marmo di Paro, risalente al II secolo d.C., restaurato da Andrea Bergondi , che ne modificò il giaciglio marmoreo nell’attuale materasso, a imitazione del modello berniniano.
Benicultutali
***Racconta Ovidio che Ermafrodito, figlio di Mercurio e di Venere si sarebbe trasformato in “doppio”, metà uomo e metà donna in seguito ad una strana vicissitudine. Bagnandosi in una fontana sacra vicino ad Alicarnasso si vide cingere dalla ninfa Salmacide. Ella si era perdutamente innamorata del bellissimo giovane ma non essendo corrisposta nel sentimento, gli si avvinghiò così forte nell’acqua al punto da fondersi con lui in un abbraccio che non poté essere più diviso dando origine ad un nuovo essere dalla doppia natura.